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Oggi č: S. Giovanni della Croce

Numero 1233° sabato 23 novembre 2024

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L'INCREDIBILE SIGNOR BERLUSCONI




C'e' da ammettere che e' veramente una forza della natura. Il suo sorriso inossidabile non evapora neppure davanti a questo scandalo ormai debordante. E' eroico e riesce, nonostante tutto, a essere ancora in testa ai sondaggi. La sua espressione e' cosi' splendidamente onesta che un numero incredibile di italiani, che non leggeranno mai queste righe, continua a dargli fiducia. Una situazione assolutamente paradossale che sta stupendo i giornali di tutto il mondo. Ma andiamo con ordine. Era uscito, tre settimane fa su "Repubblica", un estratto delle 800 pagine della perizia della societa'internazionale di revisione contabile KPMG commissionata dalla Procura della Repubblica di Milano. Nell'enorme studio si documentava come Berlusconi abbia creato una rete di societa' all'estero e si insinuava che dette societa' avessero lo scopo di far salire il prezzo dei programmi televisivi acquistati dalla Fininvest, evadendo cosi' le tasse in Italia e togliendo utili agli azionisti. Gran can can del Polo per queste "calunnie comuniste". Berlusconi nega tutto. E come ha ripetuto varie volte sostiene di non aver nessun rapporto con le societa' che facevano da intermediarie per l'acquisto dei programmi. E qualcuno si chiede allora perche' la Fininvest non andasse a comprare direttamente i film dai fornitori. Ma ecco che anche "The Economist", stimato giornale di destra inglese, attacca Berlusconi sostenendo che e' impresentabile per i suoi guai giudiziari. E ancora Berlusconi insorge e nega tutto. Nega come ha fatto davanti ai giudici italiani e a Baltazar Garzon, giudice spagnolo: non c'e' nessun legame tra il suo gruppo e le societa' che mediarono con Telecinco l'acquisto dei diritti tv. Poi succede che "El Mundo", stimato periodico di destra spagnolo, fa uno scoop enorme. Pubblica alcuni fax, in possesso della redazione, che provano (pare) incontrovertibilmente che le societa' dalle quali Telecinco comprava i programmi erano in realta' controllate dalla Fininvest. E badate bene non si tratta delle stesse societa' che vendevano programmi televisivi a Fininvest, ma di altre, ancora una volta numerosissime e domiciliate in vari paesi spesso con leggi fiscali particolarmente permissive e controlli bancari risibili. Secondo "El Mundo" questo turbinio di societa' aveva lo scopo di «provocare importanti perdite nei conti di Telecinco (58 miliardi di pesetas nel O95, 696 miliardi di lire) che portarono a una serie di licenziamenti, mentre i guadagni di Berlusconi crescevano in modo spettacolare». Ce ne sarebbe per spezzare il buonumore di un gigante ma Berlusconi, integerrimo, risponde che e' vero, aveva qualche societa' all'estero (ma non l'aveva sempre negato???) ma non c'e' nulla di irregolare, gli servivano solo per non pagare le tasse due volte... Non possiamo che fargli tanto di cappello per il sangue freddo. Cercando di vedere il bene in ogni cosa possiamo dire che tutta questa storia potrebbe essere utile come grande test sulla credulita' popolare. Il detto dice: chi ruba una mela va in galera, chi ruba un regno va in carrozza. Si potrebbe aggiungere: le bugie hanno le gambe corte ma quelle dei potenti prendono il taxi.