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Numero 1233° sabato 23 novembre 2024

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I PEDOFILI AFFITTAVANO I BAMBINI PER LE VACANZE


Il figlio di un carabiniere è stato adescato per vendetta

Agghiaccianti i particolari emersi dagli interrogatori dei pedofili romani facenti parte del sedicente "Fronte di liberazione dei pedofili".

Anche il figlio di un carabiniere è stato adescato dai pedofili, per vendetta: il "Fronte di liberazione dei pedofili" aveva teorizzato la lotta armata contro politici, carabinieri e sacerdoti che impedivano lo sfruttamento dei minori. E così per vendetta hanno avvicinato il figlio minore di un carabiniere.

Tra conferme e smentite si viene a sapere che oltre alle violenze e agli abusi, i bambini venivano sottoposti ad una sorta di affitto. E' stato chiamato turismo sessuale: piccoli e innocenti schiavi venduti per diversi milioni a facoltosi clienti che li portavano in vacanza per sfruttarli durante i viaggi.

C'è il racconto di un ragazzino di 13 anni, portato a Londra da un "signore più grande" per cinque milioni di lire. C'è la storia di Giorgio, un ragazzino affidato ai Servizi sociali che spesso subiva le violenze dell'ex poliziotto, l'ideologo del gruppo, che lavorava al Provveditorato agli studi di Roma, ma finito in carcere in settembre dopo la denuncia di una mamma. Nel computer dell'ex poliziotto, protetto da 32 password, c'era un vero e proprio manuale per la "caccia della selvaggina": una serie orribile di istruzioni per avere rapporti sessuali in luoghi sicuri. L'ideologo sarà interrogato nelle prossime ore, ma il suo avvocato dice che nega tutti gli addebiti.

Nei prossimi giorni verranno chiamati a testimoniare in procura anche i clienti di questo terribile mercato del sesso. Tra loro ci sono nomi di professionisti della capitale: psicologi, medici, gestori di locali notturni., la "Roma bene".

Intanto, dal carcere di Regina Coeli, tre dei sei imputati sono apparsi prostrati e preoccupati di quel sarà di loro, di quella "macchia che non si cancella più". Il bidello, l'infermiere, il mediatore ripetono dietro le sbarre: "Ormai siamo marchiati a vita". Soltanto l'ex carabiniere si mostra forte e replica ad ogni accusa con un secco no.