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G8, Genova non è la città adatta


Parola di Silvio Berlusconi, che nei prossimi giorni sarà in Liguria per fare un sopralluogo. Secono il presidente del Consiglio la città ha troppe zone a rischio.

GOETEBORG – Da una parte il mare, dall’altra le montagne. Una città che si snoda come uno stretto e lungo susseguirsi di case, e che rende difficile organizzare un fronte unito per fronteggiare il popolo di Seattle. Ecco perché Genova non è una città sicura. Ecco perché decidere di ospitare qui il G8 di luglio è stata una scelta infelice. Parola di Silvio Berlusconi che, dalla riunione dei leader dei Quindici Paesi dell'Unione europea a Goeteborg, in Svezia, lancia un allarme. ''Sono preoccupato - confessa il nuovo premier - E' stata una scelta infelice''. A far preoccupare ulteriormente ci sono le dichiarazioni dei centri sociali, del popolo di Seattle. Sono ''quasi dichiarazioni di guerra'', quasi a voler fare di Genova ''un campo di battaglia'', con una ''volontà di scontro'' e con una ''ribellione all' ordine costituito''.

E, per completare il concetto, il presidente del Consiglio spiega che Genova è la città ''meno adatta'' a ''garantire la tranquillità'' del summit degli otto grandi. Che, secondo Berlusconi, condividono le sue preoccupazioni. Perché a Genova, ricorda il presidente del Consiglio, nella zona rossa della città ci sono 241 entrate protette da polizia e carabinieri. Basta che succeda qualcosa in una di queste per creare problemi.

Ma non è tutto. Il presidente del Consiglio è preoccupato anche per il messaggio che arriva dai vertici internazionali, un messaggio che è il ''contrario'' di quello che dovrebbe essere. Dalle televisioni, per esempio, arriva il messaggio che a questi vertici ci sono alcuni ''fortunati signori'' chiusi in ''torri d'avorio, protetti dalle forze dell'ordine'' che discutono ''per conto loro'', mentre fuori c'è una ''moltitudine che protesta''. Non è così, dice il presidente del Consiglio. ''E' spiacevole''. I dimostranti chiedono che ''si guardi all'ambiente'', che ci si preoccupi della riduzione degli agenti chimici, che si sviluppi l'energia pulita. Ed è proprio anche di questo che si è parlato a Goteborg e si parlerà al vertice di Genova, dice Berlusconi. Che, da parte sua, dice di volersi occupare direttamente dei problemi di Genova. Nei prossimi giorni, infatti, farà un sopralluogo nella città ligure. Proprio come fece per Napoli, dove si tenne il vertice del G8 nel 1994.

Per quanto riguarda i temi del Vertice, Berlusconi e Ruggiero oggi hanno ribadito la volontà italiana di avere ''continuità'' in politica estera. Sull'ambiente, Berlusconi ha riferito della volontà comune dei Quindici per la ratifica del protocollo di Kyoto. Sull'allargamento ha spiegato che si tratta di un ''processo storico irreversibile''.