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Goteborg, la rabbia sul vertice


I lavori del vertice Ue sono terminati fra le polemiche. Sotto accusa la polizia che ha usato le armi e non i lacrimogeni negli scontri

Il popolo di Seattle va all’attacco del vertice di Goteborg. Ieri è stata una giornata di guerriglia, con la città che ospita il summit dell’Unione Europea nel caos: ingenti danni, 36 i feriti, due per colpi di arma da fuoco. E dopo aver discusso l’allargamento a Est della Comunità, giudicandolo irrevocabile, il pensiero è andato al G8 di Genova dal 20 al 22 luglio. Il premier Berlusconi ha definito «inopportuna» la scelta, anche per i ritardi nei lavori nelle strutture di sicurezza. GOTEBORG - Sono ripresi questa mattina i lavori del Vertice Ue dedicato al rilancio della stategia di allargamento dell'Unione verso l'Europa mediterranea e postcomunista. Con i Quindici al lavoro intorno al tavolo, in città si respira quasi un'aria di guerra. All'indomani degli scontri e delle violenze, andate avanti fin dopo la mezzanotte, le strade di Goteborg sono deserte, bloccate da decine di container metallici. E dopo la violenza infuriano le polemiche sui mezzi adoperati dalla polizia contro i manifestanti per cercare di rimettere ordine e tenere la situazione sotto controllo. Sul banco degli imputati ci sono loro, le forze dell'ordine che prima hanno lasciato troppo spazio ai manifestanti e poi hanno adoperato le armi contro il popolo di Seattle per tentare di recuperare il controllo. Niente idranti o lacrimogeni, ma armi vere ed arresti veri. Le porte delle prigioni svedesi si sono aperte anche per alcuni italiani, poi espulsi dal Paese assieme ad altri 450 dimostranti. Il portavoce della polizia Pieter Bakenfall ha indicato di non poter fornire il numero esatto dei nostri connazionali fermati, precisando solo che ''sono meno di 10''. Forse si tratterebbe di esponenti del movimento ''Ya Basta''. Per otto manifestanti anti-globalizzazione, accusati di ''rivolta violenta'' si terrà un processo per direttissima. Dovessero essere riconosciuti colpevoli rischiano una condanna fino a 4 anni di carcere. Il ministro della Giustizia, Tomas Bodstroem, responsabile dell'ordine pubblico, ha difeso la polizia negando che questa abbia mai perso il controllo della situazione e che le violenze siano dovute all'atteggiamento remissivo ordinato agli agenti. ''Abbiamo deciso di adoperare le armi tradizionali'' ha detto escludendo che il mancato utilizzo dei gas lacrimogeni o degli idranti sia alla base dell'escalation di violenze. E intanto uno dei manifestanti colpito ieri da uno di quei poliziotti armati che ha sparato sentendosi in persicolo, si trova in fin di vita in ospedale. ''E' in uno stato critico, nonostante sia stato sottoposto ad uin intervento chirurgico. Rischia di non farcela'' ha dichiarato all'Afp il dottor Per Ortenwall dei servizi sanitari cittadini. L'uomo è stato ferito al petto, all'addome ed ha subito ''danni importanti'' ad un rene: è curato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Sahlgrenska. Il suo è il caso più grave. Altri due feriti, uno alla gamba ed un all'altro all'anca, non destano preoccupazioni. Nel complesso, precisa un portavoce dell'ospedale, 49 persone sono state ricoverate nella giornata di ieri e durante la notte: solo 4, i tre feriti da colpi d'arma da fuoco ed un poliziotto, sono ancora in ospedale. Il documento finale Gli scontri hanno forse catalizzato l'attenzione più dello stesso vertice, conclusosi oggi. Nella elazione finale, preparata dalla presidenza di turno svedese dell'Ue, ed approvata dai leader dei Quindici, si afferma che ''entro la fine del 2002 sarà possibile completare i negoziati con i Paesi andidati, in modo da farli partecipare alle elezioni europee del 2004. tutto questo sarà possibile a patto che si continui a lavorare con lo stesso impegno e soprattutto con lo stesso ritmo. dal canto suo l'Ue si impegna a ratificare rapidamente il protocollo di Kyoto in modo da consentirne l'entrata in vigore entro il 2002. L'Ue darà mandato alla Commissione europea di preparare laproposta di ratifica di Kyoto entro la fine del 2001. --------------------------------------------------------------------------------