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Numero 1233° sabato 23 novembre 2024

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La mummia - Il ritorno


Deciso salto di qualità per la scanzonata saga di Imothep e dei suoi avversari: un'orgia di effetti speciali e ritmo, ritmo, ritmo!

Non siamo tra gli estimatori del primo capitolo de "La mummia" di Stephen Sommers, diciamolo subito. Troppo virato verso il comico senza avere alle spalle una sceneggiatura all'altezza, si salvava solo grazie al fascino delle sequenze ambientate nell'antico Egitto (molte delle quali riprese pari pari in questo secondo capitolo). Il tiro viene corretto parzialmente ora, ed il risultato è una sgangherata corsa sull'ottovolante. I nostri occhi e i nostri padiglioni auricolari vengono bombardati senza ritegno da una delle più grandi parate di scoppiettanti, colorate, pompose, banali, digitali, divertenti baggianate che la storia del cinema ricordi. A patto di mettere la materia grigia in stand-by, per non accorgervi delle incongruenze e delle ingenuità sparse a piene mani lungo il film. Se non intendete rinunciare alla vostra proverbiale spocchia cinefila, state alla larga dal simpatico e putrefatto Imothep: vi regalerà solo chiassose amarezze. Viceversa, godetevi gli effetti di computer-graphics talmente iperbolici e irrealistici da incantare, gli inseguimenti, le scazzottate, le battaglie, la musica sinfonico-arabeggiante che è senza dubbio scontatissima, ma è efficace ed emozionante come solo le cose scontate sanno essere. Gli interpreti, tranne il goffo Brendan Fraser, sono tutti ampiamente all'altezza. Rispetto al primo capitolo, abbiamo due nuovi personaggi di primo piano: il Re Scorpione (interpretato dal divo del wrestling Dwayne "The Rock" Johnson), tosto e fascinoso, e Alex, il figlio dei due protagonisti (interpretato dal piccolo Freddie Boath), un antipaticissimo, saccente moccioso che purtroppo attraversa indenne tutti gli agguati dei malvagi. Come del resto fanno tutti i buoni, che o sfuggono con assoluta nonchalance a raffiche di mitra, colpi di scimitarra e inondazioni senza un graffio, o muoiono e risuscitano col sorriso sulle labbra. La dignità di Imothep nel drammatico (per lui) finale è inimitabile...altro stile. Tanto ormai il tifo per i buoni nei film fantascientifici lo fanno solo gli under 10...