E' morto il senatore Taviani
E' morto il senatore Taviani
uno dei grandi vecchi della DcPoco più di due settimane fa l'ultima apparizione in pubblico: chiamato a presiedere la prima riunione del senato. Dimostrava meno dei suoi 88 anni, Paolo Emilio Taviani, con il suo sguardo vivace e la voce da baritono, che ricordava quella di un altro statista ligure, Sandro Pertini. E come pertini, Taviani fece parte del comitato di liberazione, e guidò l'insurrezione di Genova, la sua città. Quattro lauree, professore di economia, già presidente degli universitari cattolici, Taviani fu eletto alla costituente, per la Dc. Nel '48 De Gasperi gli affidò la segreteria. Da allora Taviani è rimasto sempre in parlamento: dieci anni fa la nomina a senatore a vita. Ma il suo maggiore impegno è stato da uomo di governo. Ministro della difesa negli anni 50 e dell'interno negli anni 60, più un supplemento tra il '73 e il '74, quando sciolse ordine nuovo e lanciò la teoria degli opposti estremismi. Negli ultimi anni preferì un ruolo più defilato, molto perplesso di fronte alla degenerazione correntizia e alla corruzione dilagante. Si vantava di non aver mai raccomandato nessuno dei suoi sette figli. Mantenne però la tessera della Dc, poi del Ppi, tre settimane fa si era iscritto al gruppo della Margherita. Scriveva libri - non solo di storia e di economia - e dirigeva la rivista Civitas, è stato il più importante biografo del genovese Cristoforo Colombo. Ha presieduto l'associazione dei volontari per la libertà, partigiani cattolici e soldati dell'armata di liberazione che - come il suo amico Carlo Azeglio Ciampi - risalirono l'Italia al fianco degli alleati. Non ha mai voluto svelare invece - per un senso di lealtà istituzionale - i segreti della storia del dopoguerra, per esempio le deviazioni dei servizi, o la nascita della rete Gladio, stay behind. E sì che avrebbe potuto rivelarne di retroscena. "Forse un giorno li conoscerete - disse - ma io non ci sarò più".