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Numero 1233° sabato 23 novembre 2024

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The guilty - Il colpevole


"The guilty - Il colpevole": Per stavolta sei assolto, Tony, ma...

TRAMA

Il procuratore Callum Crane rientra la sera tardi in ufficio dopo una lunga e prolifica giornata in Tribunale. Quando arriva, trova la giovane apprendista Sophie Lennon al suo primo giorno di lavoro. Una chiacchiera tira l'altra e i due si ritrovano in un bar a bere qualcosa. Dopo un paio di drink le difese crollano, e nonostante le resistenze della ragazza, Crane abusa di lei. Il giorno dopo, la licenzia. Sophie lo ricambia ricattandolo: è pronta a denunciarlo se non abbandonerà la corsa per diventare giudice federale. Ma un giorno Nathan, un delinquente che ha scoperto di essere suo figlio illegittimo, entra nella vita di Crane, salvandolo da alcuni rapinatori... Il ragazzo non ha però il coraggio di rivelare a Callum la sua vera identità; il tempo di un'esitazione e questi gli offre di liberare la sua vita dall'indesiderata presenza di Sophie. Ma Nathan conosce benissimo la ragazza, e ne è addirittura innamorato: disperato, si confida con due amici, sbandati più e quanto di lui, e uno di essi decide di far fuori lui stesso Sophie per accaparrarsi la ricompensa.


Recensione

Dispiace davvero vedere l'eccellente Bill Pullman (grazie, Bill, per averci tenuti svegli!) frequentare simil z-movies dopo gli exploit mega-commerciali ("Casper", "Independence day") e mega-sperimentali ("Crimini invisibili", "Strade perdute") che l'avevano visto protagonista solo 3-4 stagioni or sono. Infilato in un ruolo da villain alla Michael Douglas, l'imprevedibile attore è visibilmente poco ispirato... Probabile che dal regista Anthony Waller non gli sia arrivato nulla più che un paio di indicazioni sulla posizione del corpo atta ad ottenere il miglior chiaroscuro durante le (frequentissime) scene di pioggia. OK, OK, cosa dovevo aspettarmi dal regista dei 'lustratissimi' ma narrativamente insulsi "Gli occhi del testimone" e "Un lupo mannaro americano a Parigi" (flop così cocente che quasi nessuno si ricorda più della sua esistenza)? Probabilmente, meno masochismo. Una sceneggiatura così 'inzeppata' di espedienti narrativi risibilissimi e mai minimamente credibili - che trasforma un thrilling in una commedia dell'assurdo - non capita nelle mani di un simil emulo di Tony Scott... per caso! No, qui c'è proprio l'orgoglio di dichiarare "Smettetela di pretendere che sia la storia a coinvolgervi... e concentratevi sui flou!". Come a dire che se ci facciamo 4 risate tra un colpo di scena e l'altro... tanto di guadagnato! Gioca duro, Anthony! Peccato che la prossima volta potrebbe ritrovarsi a giocare da solo!