G8, già saltata la trattativa con la PoliziaIl Genoa Social Forum ha interrotto il dialogo con il Capo della Polizia a Genova. Gli antiglobal chiedono ora di incontrare il ministro degli Interni Claudio Scajola. GENOVA – Nessun dialogo possibile. Almeno, non con la Polizia. Dopo due ore e mezza di riunione con il capo della Polizia Gianni De Gennaro, il popolo di Genova abbandona la Questura con un nulla di fatto. Ma con una consapevolezza in più: quattordici rappresentanti delle 730 associazioni che si riconoscono nel Genoa Social Forum ci hanno provato. Si sono sedute, al tavolo delle istituzioni, e hanno accettato il dialogo. Ma proprio quel dialogo, che il Governo invoca da settimane, non era possibile. "Ci siamo accorti che il nostro interlocutore non poteva darci alcuna risposta - dichiara insoddisfatto Fabio Lucchesi, della Rete Lilliput - De Gennaro ha ribadito la sua disponibilità al dialogo, ma poi ha rimandato qualsiasi decisione agli uomini di Governo". E, su tutti, al ministro degli Interni Claudio Scajola che, pare, gli antiglobal dovrebbero incontrare il prossimo 26 giugno. "Se qualche tavolo di confronto potrà iniziare - ha aggiunto Vittorio Agnoletto, presidente della Lila e portavoce del Genoa Social Forum - sarà soltanto con il ministro degli Interni. Nessuna risposta poteva venire dal nostro interlocutore di oggi a causa dell'assenza di decisioni politiche da parte del Governo". L'unica risposta che gli antiglobal possono dare, oggi, al capo della Polizia è che nessuna zona, gialla o rossa che sia, potrà fermarli. ''Saremo come l' acqua - ha spiegato Carlo Schenone, della Rete Contro G8 - che si infiltra con molta facilità. Non useremo alcuna violenza, ma, adoperando solo mezzi che ci sono consentiti, cercheremo di aggirare e non di forzare i blocchi alla zona rossa''. Più determinate, invece, le Tute Bianche. Mentre Chiara Cassurino, dell'associazione YaBasta, li rappresentava davanti al capo della Polizia, gli uomini di Luca Casarini erano riuniti nel Direct Action Network, la commissione del Genoa Social Forum che si occupa delle mobilitazioni di piazza. Nella mattinata avevano preso parte alla riunione nazionale in cui è stato discusso l'eventuale incontro con il ministro degli Esteri Renato Ruggiero. Era stato proprio il rappresentante della Farnesina che, nei giorni scorsi, ha invitato il movimento erede di Autonomia Operaia a un confronto diretto. “Ma perché vuole incontrare proprio noi, di 730 organizzazioni del Global Social Forum? – si chiede Matteo Jade, portavoce delle Tute Bianche di Genova –. Questa richiesta sembra una trappola. Un tentativo per dividerci e per indebolirci. Perché loro hanno paura del simbolo che noi possiamo rappresentare, più che dei danni che davvero possiamo fare. E il sequestro delle tute bianche a Goteborg lo dimostra”. Le richieste degli antiglobal . Davanti al capo della Polizia Gianni De Gennaro e al questore di Genova Francesco Colucci i rappresentanti del Genoa Social Forum hanno chiesto che venga riconosciuto il diritto a manifestare. “Chiediamo che sia assolutamente eliminata la zona gialla – anticipa Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum e presidente della Lila – perché è una zona troppo ampia, troppo presidiata dalla polizia, e dove non è possibile manifestare. Ci sembra una zona concepita proprio per ospitare gli scontri, e noi è proprio quello che cerchiamo di evitare”. Così dentro Genova. Fuori, invece, Agnoletto chiede che vengano garantiti tutti i collegamenti possibili alla cittadina ligure anche durante il summit. “Chiediamo che ci sia garantito il diritto a manifestare – insiste il portavoce di 730 associazioni antiglobalizzazione – e impedire i collegamenti ferroviari durante il G8 è un’azione che contrasta questo diritto”. D’accordo, su questo punto, anche le Tute Bianche, che aggiungono: “Chiediamo che Genova sia una città aperta – dicono – e quindi raggiungibile da qualsiasi parte dell'Italia e dall'Estero. A ogni manifestante deve poi essere garantita un'accoglienza dignitosa. E la libertà a manifestare deve essere totale. Il Governo e le forze dell’ordine stanno creando un clima di terrore per far sì che la città sia deserta, durante il summit. Non sanno che, continuando su questa linea, non fanno altro che richiamare a Genova sempre più persone pronte a difendere un diritto costituzionale”. Un diritto, quello a manifestare, che non intende fermarsi davanti ad alcuna barriera. “Non esiste barriera che non possa essere superata – spiega Matteo Jade – e per questo noi ci attrezzeremo per superare qualsiasi muro”. E per entrare nella vietatissima zona rossa. Con un kit anti G8 creato ad hoc. In una nota diffusa dalle Tute Bianche, poi, il movimento guidato da Luca Casarini si chiede: "Qual è dunque la vera ragione per cui il signor Berlusconi demanda al comandante in capo del suo esercito l'incontro con la società civile? E' forse come per il G8 che parlano di pace e in realtà scatenano le guerre? E' con questo dubbio che la società civile deve presentarsi a questo incontro'' IL KIT DEL CONTESTATORE |