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Al via La 7: Non siamo di Berlusconi


Prima serata della nuova emittente televisiva guidata da Roberto Giovalli. Il direttore delle news, Gad Lerner, ha sottolineato: "Non siamo contro Berlusconi, ma siamo l'unica rete che non è di Berlusconi".

Uno share del 13.70% con 2.379.287 di telespettatori. Questo il risultato di prima serata del debutto de La 7 guidato ieri sera da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Lo hanno reso noto i responsabili della televisione specificando che dalle 20.00, quando invece è cominciata la diretta, fino alle 20.24 lo share è stato del 5.18% con 713.596 telespettatori.

MILANO - Un decalogo di sette comandamenti. Una sorta di contratto con i telespettatori. Allo stesso tavolo Gad Lerner, neo direttore delle news di La 7, Giuliano Ferarra, suo alter ego nel prossimo talk show "Stanlio e Ollio" e Fabio Fazio, nuovo "guru" della rete, la sera del 24 giugno hanno firmato in diretta davanti al pubblico un contratto in cui si impegnano nel giro di due anni a mantenere questi saggi propositi:

1 - parlare male di Berlusconi e bene di Rutelli;
2 - parlare male di Rutelli e bene di Berlusconi;
3 - parlare sempre più spesso di cose meno barbose della politica;
4 - non chiedere pareri politici a Valeria Marini;
5 - impegnarsi a creare un milione di telespettatori;
6 - tornare tra due anni a Porta a Porta, perché tanto Vespa ci sarà sempre;
7 - alza la mano Luciana Littizzetto: "mi impegno a dire meno cazzate di voi tre messi assieme".


Alle 22.35 nasce ufficialmente La Sette. Tolto di mezzo il marchio TMC, ecco finalmente farsi strada l'arancio di La Sette tra un parterre Vip un po' stantio seduto comodamente sotto i neon dell'Alcatraz ("sarebbe stato meglio avere un pubblico vero, anziché di soli invitati", ha detto Fazio a fine trasmissione) e un pubblico a casa curioso e corteggiato. Un pubblico che grazie alla nuova rete diretta da Giovalli (ma soprattutto dagli azionisti Seat-Telecom) ha avuto la possibilità in una sera soltanto di vedere in esclusiva dal Circo Massimo di Roma non solo alcuni spezzoni del concerto per la vittoria del terzo scudetto romanista, ma soprattutto lo strip carnoso della Ferilli; ma che ha persino avuto la rara occasione di ascoltare insieme De Gregori ed Eros Ramazzotti, di giudicare i sermoni pro G8 di Jovanotti, di assaggiare le doti da cronista di Vincenzo Montella e di godersi in diretta le gag al vetriolo di Luciana Littizzetto, qui nei panni di Biancaneve, alias la mamma del nanetto di La Sette, e di Sabina Guzzanti, nei panni di un pepato ed eccentrico Silvio Berlusconi.

"Trovo che sia stata una serata memorabile - ha commentato a telecamere spente Fabio Fazio. Si è trattato di una serata confusa e sobria allo stesso tempo, sicuramente di straordinario livello televisivo. Voglio lavorare in una tivù leggera, contemporanea, alleggerita da programmi brevi e che abbia un'informazione trasversale, capace di passare attraverso le notizie nel rispetto del pubblico. L'inizio di La Sette è stato tutto questo, a prescindere dall'audience di domani mattina".

Più duro ancora Gad Lerner: "Uccideteli nella culla, perché se dovessero decollare potrebbero fare molto male. Questo pensano di noi le sei rete generaliste oggi detenute in Italia da un unico padrone. Alla nostra prima uscita siamo riusciti ad avere in esclusiva il concerto di Roma e credo che questo la dica lunga sulle nostre possibilità. L'unica tattica nella televisione di oggi è smarcarsi, specie quando sei reti fanno capo ad un unico personaggio. Un signore particolare, guarda caso il nostro presidente del Consiglio, che di nome fa Silvio Berlusconi. E al Tg di La Sette (che da oggi andrà in onda di mattina e alle 12, mentre da settembre assumerà nuove e più definitive vesti) vorrò solo questo: freschezza, libertà, molte notizie, tanto sport e tanta trasversalità".

Nulla infine è stato aggiunto nel corso della trasmissione sulle sorti del prossimo palinsesto della rete. Restano confermati oltre al trittico Lerner-Fazio-Ferrara, la Littizzetto, Roberta Lanfranchi, Fabio Volo, Rosita Celentano, Aldo Biscardi e Sabina Guzzanti. In forse tutti gli altri, nessuno escluso, in attesa di nuovi ingaggi miliardari, a cominciare da Teocoli, Corrado Guzzanti e Serena Dandini.

Tutto bene fino a qui, in attesa del vero lancio previsto solo a partire dal mese di settembre. In attesa di una tivù che sembra comunque già correre tutta a sinistra, con gli stessi personaggi che hanno colorato fino ad oggi la seconda e la terza delle tre reti Rai. Una Rai che proprio oggi, per strane sinergie politiche, non sembra più voler dare loro spazio. "Voglio fare una tivù che piaccia alla gente, ma non a tutta la gente e preoccupandomi poco degli ascolti, ha infine commentato Giovalli". Cosa c'è di nuovo? La sfida ormai è lanciata".