Urban legend - Final cut"Urban Legend 2": sabato pomeriggio e popcorn TRAMA Il college non è più quello del precedente capitolo, ma il motivo ritorna... Una studentessa di cinema, che deve realizzare una tesi su un serial killer (nascosto da una maschera da schermidore) che uccide ispirandosi alle "leggende metropolitane", vede morire uno dopo l'altro suoi colleghi ed amici. Chi è che sta decimando i giovani talenti del corso di cinema e perchè? La risposta sarà davvero inaspettata. Recensione Nella mia memoria avrà sempre un posto di riguardo il ricordo dei tanti sabato pomeriggio passati in compagnia dei miei compagni di classe a guardare slasher movie in videocassetta. "Il tunnel dell'orrore", "La creatura", "Il bosco", "La setta", la serie completa di Jason, naturalmente, e tanti altri capolavori immortali che hanno allietato gli schermi degli appassionati di un genere che sta purtroppo in questi ultimi anni segnando il passo. La colpa, e proprio di colpa voglio parlare, è da imputare alla sindrome da "Scream", ovvero l'aver voluto contaminare storie di per sè più o meno volontariamente divertenti con elementi metafilmici che niente hanno a che vedere con Tobe Hooper e Michele Soavi. Senza nulla togliere al buon Wes Craven, da sempre cultore ed innovatore del genere, l'averne smitizzato i cardini ha portato ad una serie di aberrazioni svilenti. Ogni appassionato di "Venerdì 13" sa che Jason Voores può camminare più veloce di chiunque altro, che Michael Myers si rialzerà anche dopo essere stato colpito da un ordigno nucleare e che la sega elettrica Leatherface non la usa per tagliare gli alberi. Insomma, anche l'horror sta diventando più buono, gli sceneggiatori scrivono copioni volutamente divertenti, la scena della ragazza stupida con le belle tette adesso si limita alla vista di un reggiseno push up contenente silicone travestito, tutto per dare una dignità intellettuale ad un filone che non ne aveva bisogno. La filosofia dello squartamento estremo senza ragioni apparenti, infatti, aveva altrettante raffinatissime sfumature e gli schizzi di sangue altro non erano che decorazioni di un disagio insito nella società americana. Gli Stati Uniti non sono migliorati negli anni, mentre le voglie intellettual - cinefile possono creare dei mostri. |