Pc, via ai maxi saldi per evitare il crolloPer la prima volta in 15 anni, negli Stati Uniti caleranno le vendite di personal computer. L'Europa non è più un mercato di sbocco. Via ai super sconti per evitare i magazzini traboccanti di merce invenduta NEW YORK - È finita l’epoca d’oro dei computer negli Stati Uniti e per adesso l’Europa non sembra in grado di garantire un mercato altrettanto ampio. Per la prima volta in quindici anni, le vendite di computer non aumenteranno, al contrario saranno inferiori rispetto al 2000. I cinque maggiori produttori di Pc hanno licenziato migliaia di dipendenti nei primi mesi di quest’anno e anche la Dell Computer ha visto una diminuzione di profitti. Adesso i produttori rinnovano i modelli ogni quattro anni, contro i tre della fine degli anni Novanta e, per dare slancio alle vendite, hanno imboccato la strada dei "super-sconti". La settimana scorsa, Intel, leader nel settore dei microprocessori, ha annunciato tagli del 50% sui propri prodotti e anche le catene informatiche si sono adeguate. Nel momento in cui si possono trovare stampanti quasi gratuite (anche un dollaro al pezzo), soprattutto in vista del lancio di computer dotati del sistema operativo Windows Xp e del nuovo processore Itanium della Intel, si potranno comprare apparecchi con ottime dotazioni (Pentium IV, registratori di Cd rom e Dvd player e almeno 128 Mb di memoria) a prezzi irrisori. Negli Usa, dove una famiglia su due possiede un personal computer, alla fine di quest’anno si prevede una flessione delle vendite del 10%, mentre nel resto del mondo la situazione dovrebbe rimanere stazionaria. Il mercato statunitense è ormai maturo e non è in grado di garantire i ritmi di sviluppo del passato e la conquista dell’Europa, dove solo un terzo delle famiglie ha un pc in casa, è risultata più lenta del previsto. |