QUELLI CHE LA SUIITE....Se non avesse avuto la mania di vivere in albergo, forse la crisi di nervi di Mariah Carey avrebbe avuto esiti diversi. Ma come lei sono tante le star che abitano nelle suite di tutto il mondo. Gli indirizzi segreti. ...Quelle che non possono farne a meno Colta da una delle sue solite crisi di nervi, Mariah Carey deve aver pensato che è meglio dare in escandescenze in un albergo di lusso. E così ha fatto, visto che è una fissata delle suite. Ma anche la rediviva Geri Hallywell non è da meno. Quelle costrette per lavoro Christy Turlington e Carla Bruni , fra le top più raffinate, passano la maggior parte del loro tempo in albergo. Quelli che ne fanno un vezzo Tom Cruise paga conti salatissimi per risiedere nel suo albergo preferito e anche la superstar Madonna non bada a spese per questo tipo di follie. Mariah Carey per farsi cogliere dalla crisi isterica con tanto di oggetti sfasciati e, pare, un finale trucido non ha scelto casa sua, risparmiando così alla servitù di ripulire il salone buono dal sangue sgorgato dai suoi polsi e dai cocci rotti. Molto meglio dare in escandescenze nella suite di un albergo di lusso nel cuore di Manhattan, il Grand Hotel Tribeca (quello di proprietà di De Niro). In verità la Carey prima del finale si era registrata al SoHo Grand Hotel, che non deve esserle sembrata la cornice giusta per la sua crisi nervosa visto che di lì a qualche ora ha preferito rinchiudersi nella stanza 704 del Tribeca. Una stanzuccia che costa a notte circa un milione e mezzo. Escluso ovviamente il costo delle telefonate con il fidanzato Luis Miguel, pronto a piantarla in asso su suggerimento dell'amico del cuore Puff Duddy. Una cifra ridicola rispetto al rimborso dei danni che la popstar avrà sborsato dopo essere uscita in barella dalla splendida alcova semidistrutta. Molto più fortunato il direttore dell'albergo londinese scelto da Gery Halliwell, quando nel febbraio scorso dopo che i ladri le avevano spolverato la casa nel West London, si è vista costretta ad alloggiare in hotel. Naturalmente non un alberghetto qualunque ma il The Lanesborough in Knightsbridge. Dietro la facciata severa del superbo domicilio, Gery ha scelto la suite reale, dotata tra gli altri optional di un maggiordomo a sua completa disposizione. Coccolata come una regina la ex Spice ha trascorso nella suite tre mesi spendendo 184 milioni e rotti solo di pernottamenti. Bocche cucite su optional e servizi aggiuntivi. Anche la vecchia fiamma di Gery, Chris Evans, non ha voluto essere da meno della reginetta del pop, ma per sé ha scelto nella capitale inglese un hotel molto più appariscente in Oxford Circus. E così per tre mesi, il tempo che decoratori e architetti mettessero a punto la sua nuova casa, è passato sotto l'Union Jack sventolante sul portico d'ingresso prima di raggiungere la suite al penultimo piano da un milione e 900 mila lire circa a notte. Dall'altro lato dell'Oceano un'altra star è sbarcata con un cargo di valigie in albergo, per la precisione all'hotel Bel-Air di Los Angeles. Qui niente suite né camere di lusso ma cinque comodi bungalow super accessoriati dove ha alloggiato con il suo entourage di collaboratori più stretti. Il fortunato è Tom Cruise che non ha fatto una piega per staccare un assegno da 30 milioni e passa per ogni giorno di permanenza in hotel. Resta oscura la motivazione che ha spinto la stella di Mission impossible a non alloggiare in una delle cinque case di cui è proprietario. Certo è che Tom si è assicurato dei vicini alla sua portata, come il multimiliardario inglese Steve Bing, ex boy friend di Liz Hurley che pare sia stata spesso ospite delle riservate mura del Bel-Air. Ma c'è anche chi in hotel ha vissuto per un tempo da record. La stella degli anni Sessanta Elaine Stritch al londinese Savoy ci ha vissuto nove anni incrociando spesso e volentieri Richard Harris che ha fissato a lungo qui il suo domicilio in una suite che costa circa cinque milioni a notte. Elaine oggi che è seguitissima protagonista della sit-com di successo Two's Company, non ha cambiato abitudini con la vecchiaia e vive al Dorchester in Park Lane spendendo solo 3.360mila lire a notte. Una sorpresa la riservano anche due facce conosciute ai tifosi italiani: tra gli aficionados della vita in suite ci sono infatti Sven Goran Eriksson e Ruud Gullit. Per tre mesi la Football Association ha pagato il conto della suite all'Hyatt Carlton Tower a Knightsbridge dove Sven, ex allenatore della Lazio e oggi coach della nazionale inglese, ha alloggiato prima di mettere piede nell'appartamento da tre milioni di sterline approntato in Regent's Park. In fondo la suite all'Hyatt non era stellare, visto che è costata alla Football Association un milione e mezzo a notte. Molto più modesto il tenore alberghiero di Ruud Gullit che in quanto allenatore dell'United si è dovuto accontentare di un appartamento al Malmaison Hotel di Newcastle: prezzo a notte 500 mila lire. |