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Italiani, tanta tv e pochi libri


Secondo una ricerca dell'Istat il piccolo schermo resta il passatempo preferito. Bene cinema e musei

ROMA - Piazzati davanti al televisore. Innamorati del piccolo schermo e del telecomando. Refrattari ai libri, amanti dello stadio e del cinema, interessati a mostre e musei. Ovvero: ecco come gli italiani spendono il loro tempo libero, secondo una indagine dell'Istat.

Le risposte di un campione di 21.718 famiglie (per un totale di 58.653 individui) non lasciano dubbi: il passatempo preferito dagli italiani resta di gran lunga la televisione. Il 93,6 per cento della popolazione, dai 3 anni in su, lo ammette senza problemi: "Guardiamo la tv almeno qualche giorno alla settimana". Stabile invece la percentuale dei radioascoltatori quotidiani (il 57,7 per cento), più alta tra le donne (63,4 per cento) e tra gli under 24 (oltre l'80 per cento).

Quotidiani. Gli uomini leggono i quotidiani più delle donne (63,9 per cento contro il 50,6 per cento delle donne). I "consumatori" più fedeli hanno tra i 25 e i 59 anni (68 per cento) e le regioni che si aggiudicano la palma del lettore assiduo sono il Trentino, il Friuli e la Liguria. Le cose cambiano se si parla di libri. La lettura è tornata a livelli di inizio decennio dopo la crescita registrata a metà degli anni Novanta: i lettori sono il 38,6 per cento della popolazione (il 43,6 per cento delle donne, il 33,3 per cento degli uomini), ma a leggere dodici e più libri l'anno (uno al mese o poco più) sono solo 12 persone su 100, contro le 49 che ne leggono meno di tre.

Cinema. Il cinema stacca tutte le altre forme di intrattenimento. Il 44,7 per cento della popolazione adulta frequenta con assiduità il grande schermo. I più fedeli sono i giovani tra i 15 e i 24 anni (oltre l'80 per cento tra i 20-24enni). Si va al cinema di più nel Lazio (51,2 per cento) e nella Toscana (49,6 per cento), meno in Basilicata (31,9 per cento) e nella provincia di Bolzano (34,2 per cento). In aumento le visite a mostre e musei, salite dal 26,8 per cento del '99 al 28,6 per cento del Duemila.

Stadio e affini. Gli "aficionados" degli spettacoli sportivi restano il 27,8 per cento, come nel '99: più uomini (il 40,4 per cento) che donne. In salita il fascino di discoteche e sale da ballo: le frequentano più o meno regolarmente il 26 per cento degli italiani (l'1 per cento in più del '99), e il 73 per cento dei giovani tra i 18 e i 24 anni. Su anche gli ingressi a monumenti e siti archeologici, cresciuti in dodici mesi dal 21,5 per cento al 23,3 per cento. Stabile il pubblico di concerti e spettacoli di prosa: a teatro va il 17,2 per cento della popolazione (e il 18,4 per cento delle donne), con maggiore frequenza nel centro nord e nelle grandi città. I concerti di musica classica attirano l'8 per cento degli italiani (il 27,1 per cento dei diplomati), quelli di altri generi il 18,3 per cento (il 48,6 per cento degli studenti).

Amicizia. Nel Duemila, il 26,4 per cento ha incontrato gli amici tutti i giorni, il 27,4 per cento più volte a settimana: gli incontri quotidiani sono più frequenti tra i giovani (più del 60 per cento degli under 19), più rari tra i 35 e i 54 anni, quando il peso dl lavoro si fa sentire.

Religione. Cala la percentuale di quanti vanno, una o più volte la settimana, in luoghi di culto: erano il 39,2 per cento nel '93, sono stati il 34,8 per cento l'anno passato. Le quote più elevate di praticanti si trovano tra le donne (il 48,5 per cento delle casalinghe) e tra i pensionati (44,4 per cento), le più basse tra gli under 24.