Il pollice cresce grazie al cellulareLe nuove generazioni, abituate a adoperare spesso il telefonino, usano il pollice come dito principale: compie tutte le funzioni che prima venivano fatte con le altre dita. Come suonare campanelli e premere pulsanti. MILANO - La gente - soprattutto i ventenni - cresciuta con il telefonino in mano non sa più usare le dita. In particolare adopera il pollice per funzioni che non sono mai state le sue. La scoperta viene dalla Cybernetic Culture Research Unit presso l'università di Warwick (Inghilterra), dove è stata compiuta una ricerca sugli effetti dei cellulari nell'evoluzione del comportamento umano. "Per sei mesi abbiamo raccolto dati su centinaia di utenti di telefonino, in nove città in tutto il mondo, comprese Londra, Pechino, Chicago e Tokyo", spiega Sadie Plant, la coordinatrice dello studio. Ne è emerso uno strano ritratto: quello del thumb-user, cioè l'utente del pollice. "Per costoro, che hanno in media sui 25 anni, il pollice, usato per premere i tasti del telefonino, impugnandolo con la stessa mano, è diventato il dito principale, il più versatile, e compie adesso tutte le operazioni che un tempo si facevano con le altre dita. Come premere campanelli, schiacciare pulsanti e indicare una direzione". In realtà l'uso del pollice sembra essere un caso di "evoluzione-involuzione" da tecnologia: i popoli dove c'è minor circolazione di cellulari usano tutte le dita per le loro naturali funzioni. "E non è solo il telefonino ad avere un ruolo, in questo: ci sono anche macchine come i palmari e i giochi tipo Game Boy, che sviluppano solo l'uso di questo dito". |