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Numero 1233° domenica 24 novembre 2024

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la questione airbus


un'operazione da 4000 miliardi

L'italia non ha ancora ratificato l'accordo sull'airbus(il progetto dell'aereo militare da trasporto europeo)cui partecipano otto paesi:Germania,Belgio,Francia,Inghilterra,Lussemburgo,Spagna,Portogallo,Turchia.I vertici politici italiani si interrogano infatti sulla reale utilita' di un progetto decisamente non indispensabile per il nostro esercito,ma che rientra comunque in un assetto politico di difesa europea,in quanto si tratta del primo progetto militare adottato congiuntamente dagli stati europei e percio' molto significativo.Sul tema anche la maggioranza appare divisa.E' alla luce del sole infatti il contrasto tra il ministro degli interni Martino che assolutamente osteggia la ratifica del trattato e l'europeista nonche' ministro degli esteri Ruggero che invece si adopera per una migliore visibilita' dell'Italia in politica estera.Il presidente Berlusconi ha motivato la scelta di non firmare almeno momentaneamente il trattato ,affermando, la necessita' di una preventiva valutazione della reale utilita' del progetto soprattutto alla luce dei costi davvero esorbitanti(4000 miliardi)che si andrebbero cosi' ad aggiungere a quelli stanziati per il sostegno delle truppe mandate in Afghanistan.Tuttavia una clausola inserita all'interno del contratto permettera' all'Italia di aderire al progetto successivamente.In Germania intanto insorge l'opposizione cristiano-democratica tedesca sostenendo la mancanza di una copertura finanziaria necessaria per coprire le spese dei 73 aerei del progetto airbus,e minaccia di portare il caso dinanzi alla corte costituzionale.La situazione politica generale e' alquanto complessa e divisa tra spinte europeiste ed euroscettiche,come avrebbe sostenuto il Financial Times analizzando gli ultimi atteggiamenti dell'Italia in sede europea e addebitando tali decisioni ad uno "euroscetticismo-populista" della maggioranza che fingendo di partecipare al gioco politico europeo in verita' se ne allontana.Intanto il presidente della camera Casini si propone come mediatore tra i ministeri degli esteri e della difesa rivelando che ci sara' nei prossimi giorni un incontro delle rispettive commissioni per analizzare compiutamente la questione