Il giallo di Cogne
Resta un mistero la morte di Samuele
Si continua a cercare l'arma del delittoPer tutta la giornata di oggi la caserma di Cogne è stata teatro di un continuo andirivieni di persone alle quali i carabinieri hanno chiesto chiarimenti su precedenti dichiarazioni o per nuove informazioni. Tutto intorno alla villetta dei Lorenzi, carabinieri rocciatori hanno rovistato tra cespugli, rovi e nei prati alla ricerca di elementi utili all'inchiesta, ma pare che non sia stato trovato nulla. Anche all'interno della casa sono proseguiti i rilievi in attesa che martedì i carabinieri del Ris di Parma, consegnino al magistrato i risultati dei primi accertamenti riguardanti, prevalentemente le macchie di sangue, le impronte e le altre tracce presenti in camera dal letto. Gli inquirenti conoscono già con un buon margine di sicurezza l'ora in cui Samuele Lorenzi è stato ferito mortalmente. Infatti per la tipologia delle lesioni riscontrate durante la prima perizia necroscopica il bambino non ha potuto vivere più di alcuni minuti. Quindi l'omicida ha agito pochi minuti prima che la madre lanciato l'allarme dopo essere rientrata a casa dall'aver avccompagnato il figlio più grande allo scuolabus. I soccorritori del 118, giunti in elicottero, hanno trovato il piccolo ancora rantolante (è deceduto subito dopo). Proprio in base a questo dato gli inquirenti hanno ascoltato ieri ed oggi le persone informate sui fatti. Un esame autoptico raramente può stabile l'ora del ferimento di una persona, spiega un medico legale, "ma quando ci troviamo a trattare casi di questo tipo si deve fare riferimento ai dati anamnestici: per cui, se il medico che vede il bambino a Cogne dice che era ancora vivo, io posso fare un ragionamento di questo tipo e so che poi muore in cinque minuti o 10 minuti". In un caso del genere in cui ci sono lesioni encefaliche gravi, dove il cuore, i polmoni, e i centri del respiro non sono intaccati, la sopravvivenza può essere di qualche minuto e "non ci si può spostare di molto" ha precisato il perito. In attesa di nuovi esami, la salma di Samuele è composta in una piccola bara bianca e conservata nella cella frigorifera del cimitero di Aosta. Dopo il primo esame durante il quale sono state misurate e fotografate le ferite e controllato ciò che era urgente rilevare, il corpo è ora tenuto ad una temperatura di 4 gradi. "Viene solo raffreddato e non congelato - spiegano i medici legali - in modo tale che i processi trasformativi mortali siano molto rallentati". Lunedì l'autopsia dovrebbe proseguire con un esame più approfondito con riscontri di tipo geometrico, morfologico delle ferite. I periti ne hanno contate 20, due delle quali, sulla fronte, profonde e con fuoriuscita di materia cerebrale