lo sciopero generale non è più in"Lo sciopero generale non è più in agenda. La mobilitazione contro il terrorismo? Propongo la prossima settimana". Così Angeletti all'ingresso della segreteria unitaria. Il 23 marzo la Cgil in piazza da sola? ROMA - Lo sciopero generale non è più in agenda e una manifestazione unitaria contro il terrorismo si farà la prossima settimana. Clima teso tra le confederazioni sindacali. Il segretario della Uil, Luigi Angeletti, all'ingresso della segreteria unitaria di Cgil Cisl e Uil ha dichiarato: "Faremo una manifestazione unitaria. Quando? La prossima settimana. Valuteremo le iniziative da prendere con l'obiettivo di riportare una grande unità nel Paese per sconfiggere tutti coloro che ci vogliono riportare indietro". Sulle dichiarazioni di Berlusconi che invita le parti sociali a riprendere il dialogo, il leader della Uil risponde: "I conflitti non si risolvono con le armi ma con il dialogo e il confronto". Insomma, a meno che non cambi qualcosa nel corso dell'incontro, se la Cgil vorrà confermare la mobilitazione di sabato 23 se la farà da sola. Lo si era già capito stamane, quando il segretario della Cisl Savino Pezzotta dai microfoni di Radio Anch'io aveva lanciato un duro monito sullo sciopero generale e sulla manifestazione di sabato indetta dalla Cgil che, nelle intenzioni dell'organizzazione guidata da Sergio Cofferati, dovrebbe trasformarsi in una mobilitazione unitaria contro il terrorismo: "Le manifestazioni bisogna essere molto attenti a come motivarle e a come governarle - ha detto Pezzotta -. Ora bisogna portare in campo tutte le forze politiche: in gioco è la democrazia. Questa è la prima battaglia". Il leader della Cisl non rinuncia nemmeno a un accenno polemico nei confronti di Cofferati: "Questo delitto introduce cose nuove, la situazione non è più quella di prima: probabilmente la strada che aveva scelto la Cisl, quella del confronto e del negoziato, era la strada migliore. Poi le cose sono andate diversamente, e noi restiamo sulle nostre posizioni". Pezzotta invita tutti ad "attenuare i toni: le parole vanno usate in modo prudente, e invece ogni tanto si esagera. Non bisogna demonizzare le posizioni dell'avversario e questo vale sia per il governo che per i sindacati".La lotta al terrorismo per Pezzotta è al primo posto: "Ancora oggi non si sa nulla su chi ha ucciso Tarantelli e D'Antona. La democrazia italiana deve diventare una democrazia normale , non è possibile che ogni volta che si arriva a un passaggio delicato succede qualcosa di questo genere". Dal canto suo Cofferati appare fermo sulle sue posizioni. Intervenuto in diretta a Radio Anch’io, il leader della Cgil ha detto che il sindacato difenderà "con pacatezza e determinazione" le proprie idee, ha ribadito la propria contrarietà alle modifiche dell' articolo 18 e ha sottolineato di ritenere errata l'analisi di chi sostiene che l' attentato sia stato favorito dai temi di un confronto troppo aspro. La segreteria unitaria di Cgil Cisl e Uil - che avrebbe dovuto riunirsi questa sera per decidere la data dello sciopero generale contro le modifiche all'articolo 18 - si riunirà tra poco, nella sede della Uil in via Lucullo, per decidere una risposta unitaria alla barbara uccisione di Marco Biagi. In particolare, i leader sindacali decideranno se trasformare la manifestazione nazionale di sabato indetta dalla Cgil in una mobilitazione unitaria contro il terrorismo. La segreteria unitaria si era già riunita stanotte e in quella sede aveva deciso le 2 ore di sciopero generale per oggi, a fine turno, mentre a Bologna, nella città dove è stato ucciso l'economista Marco Biagi, lo sciopero sarà di 4 ore (inizierà alle 14, hanno deciso le rappresentanze di base) e si svolgerà anche una manifestazione. |