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Numero 1233° domenica 24 novembre 2024

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Cogne:un giallo irrisolto


le indagini sull'uccisione del piccolo Samuele continuano

Sono passati piu'di due mesi dall'uccisione del piccolo Samuele ma il giallo di Cogne e' lontano dall'avere una definitiva soluzione.Le indagini svolte dal sostituto procuratore Cugge e dal procuratore capo di Aosta, Bonaudo erano culminate infatti con l'accoglimento di una misura cautelare detentiva firmata dal G.I.P. Gandini .Si pensava cosi' che la vicenda fosse in dirittura d'arrivo ma l'avvocato della difesa Grosso decideva di proporre impugnazione al tribunale del riesame (tribunale che ha facolta' di scendere anche nel merito del caso in questione),che scarcerava di fatto mamma Annamaria se pur posticipando ai giorni successivi la redazione della motivazione che si presume essere molto complessa.Il giallo di Cogne quindi si arricchiva di ulteriori elementi che hanno finito ulteriormente per complicare la gia' intricatissima vicenda.La procura rimane tuttavia ferma nel sostenere la pericolosita' della mamma del piccolo Samuele, paventando un pericolo di reiterazione del comportamento aggressivo della donna che potrebbe sfogarsi questa volta anche sull'altro fratellino.Ma alle tesi portate avanti dalla procura che pur sono suffragate da schiaccianti indizi di colpevolezza risponde la famiglia che per mezzo degli avvocati di parte rilanciano l'idea di una pista alternativa a quella familiare riconducibile all'opera di un "maniaco" che sarebbe ancora presente nella piccola comunita' di Cogne ,il quale si sarebbe introdotto in casa Lorenzi ,e avrebbe ucciso il piccolo Samuele (senza poi lasciare tracce evidenti)  nei cinque o sei minuti necessari per evitare di essere notato dalla Annamaria Franzoni che tornava a casa dopo avere accompagnato alla fermata dell'autobus l'altro fratellino.Numerose sono state le critiche all'attivita' investigativa svolta e soprattutto al poco efficace coordinamento tra i reparti delle forze dell'ordine che hanno finito per rallentare ulteriormente le indagini;proprio per questo qualcuno ha ipotizzato( soprattutto l'avvocato Taormina che ha seguito il caso fin dall'inizio)che la misura cautelare disposta dal G.I.P. fosse inquadrabile non in una attivita' dovuta a scopo di garantire la proficuita' dell'impianto investigativo , ma un vero e proprio atto procendimentale diretto ad ottenere quei riscontri che ancora mancavano alla procura di Aosta.