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Oggi è: S. Giovanni della Croce

Numero 1233° sabato 23 novembre 2024

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La proverbiale tardita' spagnola


l'origine della questione napoletana prima parte

Gran parte della storiografia moderna ,perduta tra le controversie tra idealismo di destra e di sinistra, ha finito per ignorare aspetti importanti e anelli fondamentali delle vicende che caratterizzarono la nobilissima e popolosissima Napoli (e quindi l'intero regno) durante il periodo in cui gran parte della nostra penisola (divisa nelle province di Napoli -SIcilia -Milano)era sotto la dominazione spagnola.In particolare la ricostruzione della storia del regno di Napoli operata dal Croce risente della sua particolare visione filosofica che lo porta a individuarla come "brutta e poca cosa" ,ma che ha per anni trascurato avvenimenti chiave indispensabili per capire appieno cosa accadde durante la meta' del 1500 a Napoli.In quegli anni infatti maturarono accadimenti che si sarebbero immancabilmente riflettuti sulla civilta' meridionale di cui ancora oggi ne risente le conseguenze.La politica spagnola portata avanti da Carlo V si basava su un'opere di accentramento burocratico-amministrativo che poteva avvenire solo estromettendo la nobilta' feudale dal governo del regno.Questi cambiamenti rilevavano l'ormai indispensabile passaggio dalla frammentazione particolaristica feudale che rendeva il governo del territorio alquanto incerto allo stato assoluto e accentrato che avrebbe poggiato il suo potere sulla formazione di un quarto stato sociale:quello dei burocrati o "letrados".L'alleanza di TOGHE e CORONE che avveniva allora in tutte le monarchie europee fu avvertita dalla nobilta' napoletana con forte sdegno.La politica di Carlo V infatti veniva portata avanti dal VICERE' di Napoli "DON PEDRO de TOLEDO" parente di Fernando Alvarez de TOLEDO duca d'Alba nonche' VICERE' a MILANO,il quale con una politica tirannica finiva per riformare il "CONSIGLIO COLLATERALE" organo piu' importante del regno conferendo tutti i poteri nelle mani delle cappe negre (giuristi),ed desautorando l'anima nobiliare di governo costituita dai nobili feudatari chiamati con accezione spregiativa "LEGOS e IDIOTAS".Iniziava cosi' un'opera di disarmo psicologico del regno basata su una sottile politica che scoraggiava qualsiasi intervento strutturale e volta ad assopire le resistenze locali delle popolazioni.Tutto questo passando anche attraverso un disarmo militare che aveva come conseguenza quella di esporre il meridione alle continue scorrerie deportazioni saccheggi dei pirati turchi e nordafricani (si calcola che in 6 anni furono deportate piu' di 400.000 persone pari circa all'1% della popolazione attiva ).Tutto cio' avrebbe portato nell'animo dei meridionali quel senso di passivita' e sopportazione degli avvenimenti che ancora oggi si nota,nonche' l'introversione psicologica e l'inattivismo pratico che tutti imputano ai meridionali.La proverbiale tardita' spagnola (intesa come politica di assopimento e disarmo psicologico)aveva quindi un ruolo importante del tutto trascurato dalla storiografia moderna;ma non poche conseguenze avrebbe portato con se'.