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Cogne, dubbio rottura tra Lorenzi e Franzoni


Le due famiglie coinvolte nel giallo della morte di Samuele scelgono due diversi avvocati come legali di parte offesa. Lo sconcerto di Carlo Federico Grosso, difensore di Annamaria: "così si complica tutto".

ROMA – Caso Cogne, c’è il rischio di una frattura tra le famiglie Lorenzi e Franzoni. A seminare il dubbio è la decisione di Emanuele Franzoni, fratello maggiore di Annamaria, di nominare a sua volta un legale di parte offesa. Ora, a Francesco Antonio Masiano, difensore nominato da Stefano Lorenzi e chiamato a tutelare anche gli interessi di Davide, l’altro figlio dei Lorenzi, si aggiunge Rosario Bevacqua, incaricato direttamente da Emanuele Franzoni.

Stupore per la scelta è stato manifestato dall’avvocato Carlo Federico Grosso, difensore di Annamaria, indagata per l'omicidio del piccolo Samuele.

Grosso è stato informato dalla famiglia Franzoni. Al difensore, non è stato però chiesto un parere specifico sulla scelta che la famiglia di Annamaria avrebbe compiuto. Diversa è la valutazione di Grosso sulla decisione di affidare l'incarico all'avvocato Francesco Antonio Masiano ("di cui conosco bene le qualità professionali") in quanto "può portare un contributo importante" perché il "procedimento in corso è complesso" e "la Procura di Aosta ha un'idea radicata, in una sola direzione". Per Grosso, "è opportuno fare indagini anche in altre direzioni. Non possiamo stare fermi ed è giusto che questa attività venga svolta da un altro legale visto che io non ho molto tempo". Sulle voci di presunte spaccatura tra le famiglie dei genitori del piccolo Samuele, Grosso ha poi dichiarato: "Ho visto Stefano e Annamaria due giorni fa, nel mio studio. Non mi risulta che vi siano spaccature tra le famiglie Lorenzi e Franzoni e non ho nessuna avvisaglia al riguardo”. Poi aggiunge: “L'ultima cosa che avrei fatto in un caso complesso come questo, sarebbe stato non dare l'assenso a una scelta della famiglia. Quando mi hanno comunicato questa decisione ho 'scrollato le spalle' e ho solo suggerito di fare molta attenzione nello scegliere legali di qualità e di non nominarne altri '40' perché questo avrebbe posto evidentemente problemi di coordinamento per la difesa".