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Il ciclone Cossiga si abbatte sul governo


Il picconatore piomba in sala stampa mentre è in corso una conferenza stampa di Lunardi: "Parlate di lavori pubblici? Allora preparate i difensori". Poi, rivolto a Baldassarri: "Ti farò dare i domiciliari".

ROMA - Arriva Cossiga e la sala stampa di palazzo Chigi va in subbuglio. Il presidente emerito della Repubblica, da giorni polemico nei confronti del Quirinale che non avrebbe difeso le prerogative dei parlamentari inquisiti nella Tangentopoli lucana, si è presentato polemicamente questa mattina nella sede della presidenza del Consiglio proprio mentre era in corso una conferenza stampa del ministro delle Infrastrutture, Lunardi.

Gli si sono immediatamente fatti intorno i giornalisti, chiedendogli se per caso fosse lì per essere ricevuto dal Presidente Berlusconi. Immediata e dura la risposta, la prima di una lunga serie di battute all'indirizzo della maggioranza e del governo. ''Io non sono così presuntuoso da pensare di essere ricevuto dal presidente del Consiglio e sono qui per salutare Lunardi''. Poi si è seduto su un poltroncina, e a un certo punto si è rivolto ad un cronista de ''La Stampa'' invitandolo a fare una domanda maliziosa sul fatto che Lunardi, Baldassarri e Pozzi parlino di opere pubbliche con l'utilizzo anche di capitali privati: ''Per alcuni può sembrare un'associazione a delinquere''. ''Se vuoi - ha aggiunto rivolgendosi sempre al cronista del quotidiano - te la metto per iscritto''.

Ha lasciato terminare Lunardi, poi si è "esibito" con i giornalisti. "Io sono presuntuoso - ha ripetuto Cossiga - ma non penserei nemmeno di poter attingere ai livelli estetici di Pier Ferdinando Casini e non sono così presuntuoso da pensare di poter essere ricevuto dal Presidente Berlusconi. Sono amico della signora Thatcher, di Chirac e di Giscard. Non sono amico di Aznar e sarei presuntuoso se ritenessi di poter essere ricevuto dal Presidente Berlusconi".

Cossiga ha poi chiamato a sé Baldassarri ed anche Lunardi si è avvicinato per salutarlo. "Baldassarri - gli ha detto Cossiga - te lo sei scelto l'avvocato penalista? Vado via preoccupato. Baldassarri, ti voglio bene. Non sto scherzando. Ci sono i presupposti per l'associazione a delinquere...".

Lunardi e Baldassarri si sono mostrati stupiti, hanno abbozzato qualche frase di circostanza, ma Cossiga ha insistito: "Uscito da qui, andrei da un penalista perché con tutto quello che si è detto ci sono gli elementi per l'associazione a delinquere. Non sto scherzando. Esiste l'associazione a delinquere anche se non si compiono atti di corruzione. Mi adopererò perché ti diano gli arresti domiciliari. Vado via preoccupato. Voi state scherzando col fuoco... Queste cose - ha continuato Cossiga - fatele, ma non ditele... Da stasera ci saranno alcune procure allertate ed anche alcune squadre di polizia giudiziaria".

I fotografi hanno chiesto a Cossiga una foto con Lunardi e Baldassarri. Cossiga ha replicato prima di andarsene: "Con questi non le voglio le foto...".