Venti minuti per un test dell'HivIl governo americano approva un nuovo esame che somiglia molto a un test di gravidanza. Non sarà per ora in vendita nelle farmacie, ma abbatterà i tempi di attesa in ospedale. WASHINGTON – Venti minuti per un test dell’Hiv che dà garanzie di grande accuratezza. La Food and drug administration, l’ente americano che controlla il mercato dei farmaci, ha approvato OraQuick, un esame che somiglia molto a un test di gravidanza. Basta un ‘pic’ e una goccia di sangue da un dito. Per il momento non sarà venduto in farmacia, potrà essere usato solo negli ospedali. La sua introduzione è importante, spiega Tommy G. Thompson, Ministro della salute degli Usa, perché spingerà molte più persone a fare il test. Oggi occorre da un giorno fino a due settimane per ottenere il risultato, e molti che fanno il prelievo di sangue poi non vanno a ritirare il referto, vuoi per paura o semplicemente per pigrizia. E questo aumenta il livello di rischio. Le autorità americane calcolano infatti che negli Stati Uniti circa 8000 di quelli che ‘dimenticano’ di andare a ritirare i risultati del test sono Hiv-positivi, e non scoprendolo possono continuare – se non praticano sesso sicuro – ad infettare altre persone. Il kit è semplicissimo. Un ago sottile per praticare una puntura sulla punta di un dito, e un contenitore pieno di una soluzione chimica che reagisce al sangue. Una lineetta colorata significa ‘negativo’, due ‘positivo’. Ma ciò che è più importante è l’accuratezza del test: 99,6 per cento secondo la casa produttrice. Un livello di affidabilità molto vicino a quello dell’esame di laboratorio (chiamato ‘Elisa’) oggi in uso più comunemente. L’‘Elisa’, però, necessita di complessi macchinari, e – seppur occorra poco più di un’ora per portarlo a termine – impegna i laboratori ospedalieri, già oberati di lavoro. La rapidità dell’esame non elimina però un problema di tutti i test dell’Hiv. Questi misurano la presenza di anticorpi contro il virus, non la presenza del virus nel sangue. E perché il nostro organismo produca quegli anticorpi in misura sufficiente, occorre un minimo di tre mesi. Talvolta la sieropositività non è riscontrabile anche per sei mesi. Ma l’infezione è trasmissibile dal primo giorno. Ciò significa che se facciamo un test Hiv, di qualsiasi tipo sia, non possiamo sapere se siamo sieronegativi o positivi al 100 per cento. L’unica vera garanzia rimane il sesso sicuro. |