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Un grattacielo di Gaudì per il nuovo Ground Zero


Tra i progetti che saranno selezionati per colmare il vuoto lasciato dalle Torri Gemelle, il grattacielo a forma di razzo pensato dall'artista catalano nel 1908.

NEW YORK - Una costruzione futuristica, un grattacielo a forma di razzo, circondato da torri d'acciaio di diverse altezze: è questa l'ultima proposta per la ricostruzione di Ground Zero. Fra i molti progetti in competizione, tra i quali il prossimo 11 settembre verrà scelto quello che colmerà il vuoto lasciato dalle Torri Gemelle, questo però ha una peculiarità: ha quasi 100 anni.

Il disegno è infatti opera di Antoni Gaudì, l'eccentrico visionario catalano, che con le sue creazioni architettoniche trasformò il volto di Barcellona ai primi del Novecento, secondo i gusti dell'Art-Nouveau.

Gaudí (1852-1926) è, per la sua rilevanza, uno degli architetti più conosciuti in tutto il mondo e gli esperti assicurano che fra i suoi capolavori, come la Sagrada Família, la Pedrera o Casa Batlló, si potrà da oggi aggiungere il progetto "Hotel Attraction". E' questo il nome dato al disegno in questione, firmato dall'artista nel 1908: è lo schizzo di un albergo, commissionato all'epoca da un non identificato uomo d'affari americano, che doveva sorgere proprio sul luogo del World Trade Center.
I motivi per cui il progetto non fu portato a termine non sono noti, ma anche allora, con i suoi svettanti 360 metri, sarebbe trattato dell'edificio più alto di New York.

I disegni di Gaudì mostrano una costruzione eccentrica, un misto fra un razzo e una cattedrale (ricorda in parte la Sagrada Família di Barcellona), una sorta di stalagmite, sovrastata da una stella di vetro che dovrebbe trasformarsi in piattaforma d'osservazione della città.

Marmo e mosaici piastrellati dei colori dell'arcobaleno dovrebbero poi ricoprire il grattacielo. Per quanto riguarda l'interno, l'artista catalano pensava già multifunzionale: cinque piani di negozi e ristoranti dovevano essere dedicati ai cinque continenti; un'enorme sfera alta 120 metri, all'interno della torre principale, avrebbe dovuto contenere una cella per ogni presidente americano e potrebbe oggi essere convertita in una caverna in memoria delle vittime dell'11 settembre; infine, la sfera in cima al grattacielo aveva la stessa funzione della corona della Statua della Libertà: un punto d'attrazione turistica per una spettacolare veduta della città.

Giovedì scorso, al Graduate Center della CUNY (City University of New York), si è tenuta la conferenza di presentazione dell'"Hotel Attraction", organizzata dal COPEC (Consorzio Catalano di Promozione Estera della Cultura), e il progetto ha riscosso un notevole successo di pubblico. I newyorchesi sono assai critici sui progetti finora presentati per la ricostruzione di Grond Zero e la città, che sente molto da vicino il futuro di quest'area, è divisa da pareri discordanti: alcuni sostengono che nulla potrebbe e dovrebbe sostituire le Twin Towers, mentre altri ritengono solo troppo azzardati i piani fin qui proposti. Ma questa soluzione "storica", opera di un tale genio artistico, apprezzato a livello internazionale, potrebbe conciliare gli animi.