Il Consigliere di Saddam si arrende
Il generale al Saadi si è arreso e ha chiesto la presenza di una tv
Il suo nome era tra i 55 dirigenti iracheni più ricercati dagli Usa.
Era stato l'interlocutore dei due capi ispettori dell'Onu in Iraq
BAGDAD - Amir al Saadi, uno dei più stretti collaboratori di Saddam Hussein, si è arreso spontaneamente alle forze americane a Bagdad, secondo quanto ha annunciato la tv tedesca Zdf che ha detto di aver filmato la resa. Consigliere scientifico di Saddam è un volto molto noto in occidente: lui e un altro generale Hussam Mohammed Amin, capo dell'ufficio monitoraggio iracheno, hanno infatti mantenuto i rapporti con il team degli ispettori delle Nazioni Unite nel corso della loro permanenza in Iraq. Il consigliere del presidente, figura su una lista stilata dal comando americano dei 55 dirigenti iracheni più ricercati, che gli Usa mirano a catturare "vivi o morti". Nelle carte da gioco con i volti dei leader iracheni diffuse dal ministero della Difesa statunitense, Saadi è raffigurato come il sette di quadri, e ha la qualifica di consigliere scientifico del rais.
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E' stato lo stesso Saadi a volere, per "questioni di sicurezza", che l'arresto fosse testimoniato da una troupe televisiva. Ai giornalisti ha detto di avere deciso di arrendersi perché non si sente "in alcun modo colpevole". Il generale, che ha sempre seguito il lavoro degli ispettori delle Nazioni Unite in Iraq, avrebbe detto di non avere informazioni sulla sorte di Saddam Hussein e avrebbe ribadito, come più volte fatto in passato, che nel Paese non ci sono armi di distruzione di massa.
Al Saadi, che è sposato con una donna tedesca, ha aggiunto di non essere stato né membro del partito Baath né agente dei servizi segreti iracheni. Prima della guerra, era il principale oppositore alle ispezioni dell'Unmovic, che aveva più volte accusato di essere a caccia dei segreti militari del regime piuttosto che di armi di sterminio. Al Saadi, che è uno scienziato esperto di chimica, era stato interlocutore iracheno dei due capi ispettori dell'Onu, Hans Blix e Mohammed el Baradei. Tutto quanto da lui riferito ai due ispettori, ha detto, risponde al vero e vale ancora adesso, "nonostante la mutata situazione". Saddam Hussein, ha sottolineato, gli aveva conferito il grado di generale. Anche dopo l'ingresso degli americani, ha affermato il consigliere di Saddam, lui era rimasto nella sua casa di Bagdad.
Quella del generale Al Saadi è la prima resa di un alto ufficiale del regime dall'inizio della guerra in Iraq. Ma in giornata un gruppo di alti ufficiali dell'esercito iracheno sta negoziando una collaborazione con le truppe Usa per la costituzione di una polizia militare. Lo hanno riferito alcuni giornalisti alloggiati all'hotel Palestine dove gli ufficiali si sono presentati in uniforme e scortati dai marines per incontrare il generale McCoy, comandante delle forze americane nella capitale irachena.
Sono generali delle forze di polizia quelli che si sono consegnati alle forze Usa. Alcuni in divisa altri in abiti civili, hanno preso contatto con le forze statunitensi rispondendo all'invito lanciato dalle forze della coalizione di tornare a lavoro per riportare l'ordine nella capitale afflitta da un'ondata di saccheggi.
Il gruppo di ufficiali della polizia irachena ha assicurato di essere in grado di ristabilire l'ordine pubblico a Bagdad entro 72 ore, a condizione che gli americani mettano a disposizione i ferri del mestiere: auto, armi e altoparlanti. "Siamo pronti a collaborare con le forze alleate per la sicurezza della città e per porre fine ai saccheggi e alle violenze di questi giorni", ha detto il colonnello Ahmad Abdelrazzak Saeed ai microfoni di Al Jazeera. "E' un nostro dovere, sia come uomini sia come tutori dell'ordine pubblico" ha aggiunto, "la polizia deve riprendere il proprio lavoro".
Il caso di Bagdad potrebbe non essere isolato. Secondo notizie provenienti da Bassora, nel sud dell'Iraq, anche le forze britanniche che controllano la città hanno preso contatto con elementi della polizia locale per farla collaborare al mantenimento dell'ordine pubblico. Il portavoce britannico al Comando centrale in Qatar, capitano di gruppo Al Lockwood, ha annunciato che militari britannici e polizia locale pattuglieranno gli uni a fianco degli altri le strade di Bassora per domare i disordini nelle strade. Lockwood ha aggiunto che l'intervento congiunto potrebbe cominciare nel giro di 48 ore.
Gli Stati Uniti hanno intanto deciso di inviare una squadra di 1.200 uomini tra poliziotti e ufficiali giudiziari che avranno il compito aiutare a riorganizzare le forze di polizia irachene. Il Dipartimento di Stato americano ha riferito che 26 uomini, tra agenti e funzionari, partiranno oggi per il Medio Oriente