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Numero 1233° sabato 23 novembre 2024

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Berlusconi a un deputato Spd:


L'europarlamento s'infiamma per la replica del premier italiano alle critiche del tedesco Schulz, che ammette: "Ho provocato intenzionalmente". Il Pse: si rischia una crisi istituzionale. Berlusconi: "Solo una battuta".

STRASBURGO - Semaforo giallo per il semestre italiano alla Ue. A poche ore dal discorso inaugurale di Silvio Berlusconi, infatti, sulla guida tricolore dell'Unione europea sorge la minaccia di una "crisi istituzionale". A insinuarla è il presidente del gruppo socialista europeo Enrique Baron Crespo, che annuncia: "Il problema non è tra il Pse e Berlusconi, ma tra il Parlamento europeo e il Consiglio. Ci vogliono scuse formali". Altrimenti, avverte Baron Crespo, il prossimo consiglio straordinario della Ue dovrà inserire la vicenda al primo punto dell'ordine del giorno dei lavori del vertice.

"La vicenda" , che ha già accalorato l'aula dell'Europarlamento e scatenato reazioni internazionali, sta nella risposta che il premier italiano ha dato al capodelegazione della Spd tedesca, Martin Schulz, che aveva giudicato inaccettabili le parole di Bossi contro l'Europa invitando Berlusconi a difendere i "diritti dei cittadini europei". Durissima la replica del nostro presidente del Consiglio: "In Italia stiamo preparando un film sui campi di concentramento nazisti - ha detto Berlusconi - la proporrò per il ruolo di kapò". Immediate si sono levate le proteste dai banchi della sinistra. Il capogruppo socialista europeo, Enrique Baron ha chiesto al presidente del Parlamento europeo, Pat Cox, di intervenire immediatamente affinché Berlusconi ritiri le sue dichiarazioni. Ma il fondatore di Forza Italia è stato irremovibile: "Il signor Schulz mi ha offeso gravemente, io gli ho risposto con l'ironia, se non capite l'ironia mi dispiace. Ma non ritiro quello che ho detto". Ma la protesta non si esaurisce in aula. L'ambasciatore italiano in Germania, Silvio Fagiolo, è stato infatti convocato dalla Cancelleria di Berlino.

"Era solo una battuta" . Prova a scusarsi, Silvio Berlusconi. La butta sul ridere. Ma, alla fine, le accuse a Schulz risolte come un'uscita ironica non fanno che, se possibile, peggiorare lo scenario. "Non intendevo offendere i sentimenti di un popolo che hanno una motivazione storica" ha detto il presidente del Consiglio italiano, espimendo "dispiacere" perché non immaginava che "una battuta comica e leggera" potesse "offendere il sentimento del poplo tedesco". Una battuta "detta con il sorriso" che, secondo Berlusconi, "non era nulla rispetto alle offese gravi che mi erano state rivolte". Rispondendo al Cdu tedesco, il premier italiano ha ribadito che "le accuse di Schulz sono state offensive, inaccettabili, ho risposto con una battuta ironica, ma non intendevo offendere. Spero che sia una risposta esauriente e completa". Rivolgendosi agli "amici tedeschi" ha detto di "essere addolorato" per una vicenda che ha "toccato la loro sensibilità. Non potevo immaginare che una battuta potesse essere presa in questo modo". In Italia, ha aggiunto Berlusconi, girano da anni "storielle sull'Olocausto" perché gli italiani sanno ridere anche di una "tragedia come quella". Il tentativo, secondo il presidente del Consiglio, è quello di "scherzare" sulle tragedie per "superarle". E ancora: "Mi spiaccio, mi addoloro del fatto che ci sia stata questa interpretazione che, ripeto, è assolutamente lontana dala mia volontà e anche da fatto in se stesso".

Berlino: "Inaccettabile". Immediata la risposta della Spd, il partito socialdemocratico presieduto dal cancelliere Gerhard Schroeder, secondo cui "non è consentita alcuna ironia in relazione con l'enorme numero di persone cadute vittime della dittatura nazionalsocialista". Il governo tedesco ha quindi considerato "inaccettabili" le dichiarazioni di Berlusconi all'Europarlamento. Considerazioni che, di fatto, alcuni funzionari governativi hanno espresso anche nel colloquio con l'ambasciatore italiano in Germania Silvio Fagiolo.

La replica di Schulz. In aula è arrivata la controreplica di Schulz: "Il rispetto delle vittime del fascismo e del nazismo mi impedisce di commentare le sue parole - ha premesso rivolto a Berlusconi - Mi chiedo se chi è capace di dire certe cose può essere in grado di svolgere una funzione pubblica". Nonostante siano piovute su Berlusconi molte richieste di abbassare i toni, se non di ritirare le sue dichiarazioni, il premier ha a sua volta contro replicato: "Non ritiro se Schulz non ritira", ha puntualizzato. Ed è lo stesso europarlamentare tedesco al centro dell'infuocato scontro verbale con Berlusconi ad ammettere di aver provocato intenzionalmente il premier italiano. Sostenendo che le scuse del presidente del Consiglio non bastano, Schulz invita Berlusconi a scusarsi con il Consiglio europeo. Che, con le sue affermazioni, è stato danneggiato.

L'aula si è infiammata quando Berlusconi ha toccato il tema della giustizia replicando ad un deputato del partito socialista europeo, Baron Crespo, che lo aveva invitato a non trasportare in Europa la sua abitudine a fare leggi a sua "misura". Il premier italiano si è molto irritato e ha detto che le tre leggi che lo riguardano "sono state la risposta parlamentare, con strumenti democratici, a chi approfitta del suo ruolo di funzionario pubblico per attaccare dal punto di vista giudiziario gli oppositori politici". Numerose proteste si sono levate dai banchi dell'opposizione. E Berlusconi ha replicato: "Siete dei turisti della democrazia".

Cox: "Una grave offesa" . Il presidente dell'Europarlamento, Pat Cox, è intervenuto per "deplorare il tono della discussione". Poi, in un comunicato stampa, ha sottolineato che le dichiarazioni di Berlusconi "hanno creato un senso di grave offesa tra molti membri del parlamento europeo. In queste circostanze, Martin Schulz ha tutta la mia simpatia e solidarietà. Spero che Berlusconi abbia presto un'opportunità per chiarire la vicenda". Cox invita quindi a tornare a un clima sereno perché "il Parlamento europeo non è la sede per il proseguimento di polemiche nazionali".