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Il colloquio di gruppo


Un colloquio di gruppo. Tutto quello che non vi hanno mai detto e che è invece fondamentale sapere. Segreti e consigli da un colloquio di gruppo a jobpilot.

Quattro contro quattro, seduti gli uni di fronte agli altri, giacca doppiopetto, cravatta larga. Sono tutti neolaureati, hanno meno di trent'anni, alcuni hanno già partecipato ai colloqui di gruppo. "Ma questo non rappresenta un vantaggio"- si affretta a spiegare Nicoletta Botti, Senior Consultant della Recruitment Solutions Division di jobpilot. "È il singolo gruppo, il singolo contesto a fare la differenza".

Il gioco ha inizio. In ballo, un contratto a tempo indeterminato presso una delle aziende leader mondiali in campo edile.

Si comincia dall'autopresentazione. Centoottanta secondi per dire chi sei, da dove vieni, cosa fai. Ad alcuni tre minuti sembrano pochi, ad altri un'eternità. Ma qui si valuta la capacità di gestire bene il tempo e di saper esporre al meglio il proprio curriculum: bisogna valorizzare al massimo quello che si vuole dire tenendo d'occhio l'orologio. Comunicazione verbale e non, postura, resistenza allo stress sono solo alcuni dei criteri con cui i neolaureati vengono giudicati.

Una volta che tutti i candidati hanno raccontato le loro esperienze di studio e di vita, che le esaminatrici hanno annotato accuratamente, è la volta di presentare l'azienda. La parola passa così a Nicoletta Botti, che spiega le caratteristiche dell'azienda cliente, sottolineando la sua dimensione internazionale: stabilimenti in Estremo Oriente e in Africa Centrale, direttori sotto scorta, culture diversissime da quella occidentale. "Ogni destinazione è possibile"- marca l'esaminatrice - "È fondamentale essere disponibili a qualsiasi trasferimento".

Arriva il momento di vagliare le motivazioni dei singoli candidati nel proporsi per il posto, ora che sono chiari i compiti e le prospettive del lavoro offerto. Ancora tre minuti a disposizione per far capire che si è davvero interessati a coprire quel ruolo. C'è chi punta sull'essere abituato a viaggiare, chi sul desiderio di conoscere Paesi nuovi. Quasi nessuno è spaventato dall'idea di andare a stare per minimo cinque anni a migliaia di chilometri dai propri affetti.

Sapersi relazionare con gli altri, essere in grado di ascoltare e di agire in un'ottica di team: sono queste alcune delle capacità che vengono prese in considerazione in un'altra prova. In una sorta di gioco di ruolo collettivo i candidati devono fingersi assessori di un consiglio comunale che dispone di un certo ammontare economico. È dalla discussione fra i partecipanti che dovranno emergere i progetti sponsorizzati dal Comune: non è essenziale la vittoria, non occorre portare a casa la sovvenzione a favore del "proprio" assessorato. Sarà nel corso del dibattito che verranno fuori le doti di leadership, di negoziazione, di problem solving.

Un'ulteriore verifica riguarda l'autopercezione delle proprie qualità e dei difetti. A seconda dei vizi e delle virtù indicate in una scheda l'esaminatore ha modo di cogliere quali caratteristiche personali il candidato sente di avere. Ma ora i primi verdetti sono già stati emessi: eliminati il neolaureato bugiardo (che ha negato di aver già sostenuto colloqui per la stessa azienda), quello troppo timido, quello eccessivamente spavaldo.

Un test su un caso aziendale realmente avvenuto darà modo di scegliere i neolaureati che dovranno sostenere il colloquio orale nel pomeriggio. La decisione finale fra le quattro opzioni possibili va presa tutti insieme, in venti minuti. Anche in questo caso il lavoro di gruppo consente di vedere quali sono gli apporti di ciascuno alla scelta della soluzione migliore per risolvere il problema.
Ma il bello deve ancora venire: alla rivelazione della risposta esatta da parte della Senior Consultant di jobpilot scatta la rappresaglia dei candidati, decisi a difendere la loro opzione. Essere ostinati o concilianti, risoluti o remissivi, qui, fa la differenza. Ed è infatti questa la fase in cui vengono selezionati definitivamente i candidati per il colloquio personale pomeridiano.

Dopo alcuni minuti passati fuori dalla stanza, le esaminatrici rientrano con la loro sentenza. Cinque i bocciati. Gli altri a colloquio dopo le 15.