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Michael Moore cerca pentiti a Wall Street


Il regista di "Fahrenheit 9/11" e "Sicko" lancia un appello sul suo sito: "Vi chiedo coraggio per aiutarmi a esporre la più grande truffa della storia americana"

POTETE aiutarmi per il mio prossimo film?". La richiesta, semplice e diretta, è firmata Michael Moore. Il regista di clamorosi film-denuncia sui mali dell'America, dei cittadini americani e soprattutto dei suoi amministratori ha deciso di portare su grande schermo i segreti di Wall Street. Smentendo quanto aveva annunciato un anno fa a Cannes, Moore ha abbandonato il progetto di un sequel di Fahrenheit 9/11 e si è dedicato a indagare le origini della crisi economica che dagli Stati Uniti ha contagiato tutto il mondo. E attraverso ha lanciato un appello ai suoi fan nella speranza di ottenere informazioni preziose. Dopo la vittoria di Barack Obama per Michael Moore sembra essere venuta meno l'urgenza di tornare ancora una volta a elencare le malefatte di George W. Bush. Il clima di aspettativa e fiducia nei confronti del nuovo presidente pare aver coinvolto anche lui. A distanza di vent'anni da Roger & Me, in cui raccontò la crisi della General Motors in Michigan che portò al licenziamento di 30mila operai, il regista torna quindi a parlare di crisi e di economia (non potendo evitare di tornare sulla precedente amministrazione), adeguandosi ai tempi e usando la rete per raggiungere i suoi obiettivi. "Sono a metà delle riprese del mio prossimo film" scrive sul suo sito "e sono in cerca di qualche persona coraggiosa che lavora a Wall Street o nel settore finanziario che sia disposta a condividere quello che sa". Procedendo nella sua inchiesta il regista ha raccolto una serie di informazioni rendendosi però conto che c'è ancora molto da scavare. Si rivolge quindi a chi lavora nelle banche, nelle assicurazioni, società di intermediazione finanziaria o a chiunque "abbia visto o sentito cose che a suo avviso il popolo americano ha il diritto di sapere". "Sono convinto che diversi di voi conoscono 'il vero affare' a proposito degli abusi che stanno accadendo" prosegue Moore. "Avete informazioni che gli americani hanno bisogno di ascoltare. Con umiltà vi chiedo quel coraggio necessario per essere un eroe e aiutarmi a esporre la più grande truffa della storia americana". E' evidente che il documentarista sa bene dove vuole andare a parare, ha solo bisogno di qualche "gola profonda" in grado di confermare le sue ipotesi. Pubblica quindi l'indirizzo di posta cui rivolgersi, pronto a garantire l'anonimato. "Tutta la corrispondenza sarà riservata. La tua identità sarà protetta e sarai tu a decidere in che misura intendi partecipare alla spiegazione della più grande 'storia criminale' mai raccontata". Moore poi fa leva sul senso civico e di responsabilità di chi sa e forse è stato complice di chi ha avuto un ruolo nella vicenda, guadagnando sulle spalle dei cittadini. "La cosa importante per voi ora è quella di fare il vostro dovere per fare luce su questo crollo finanziario. Diverse persone mi sono già venute incontro, il che mi fa pensare che in molti là fuori sono al corrente di quanto sta succedendo. Ecco la tua occasione per permettere ai tuoi concittadini di sapere la verità". Con l'ironia che lo contraddistingue Michael Moore si rivolge poi agli iscritti alla sua mailing list che non lavorano nel settore finanziario. "Vi starete probabilmente chiedendo: 'ma di che diavolo sta parlando? Pensavo volesse fare una commedia romantica'. Non posso dire molto di più ora" conclude il regista, ringraziando gli interlocutori. "Sono sicuro che capirete il motivo. L'unica cosa che posso dirvi è che vi piacerà questo film quando lo avrò finito. Oh, yeah...".