Berlusconi:"" su di me solo spazzatura!""Il Cavaliere liquida così l'articolo sull'Economist. Poi sul proiettile che gli è stato recapitato: "Mi preoccupo per la mia famiglia". "Il conflitto d'interessi? Lo risolvo nei primi 100 giorni di governo". PADOVA- Liquida l'attacco giornalistico dell'Economist con pochissime parole ("E' pura spazzatura") e si tuffa invece sui temi politici più impellenti. Così Silvio Berlusconi affronta la conferenza stampa che tiene nel tardo pomeriggio a Padova, nei saloni dell'hotel Sheraton. E parte dunque innanzitutto dalla pallottola trovata dentro una busta indirizzata a lui al centro di smistamento dell'aeroporto di Fiumicino. Per dire che la preoccupazione per questo atto intimidatorio è "tutta personale e legata ai rischi che questa vicenda può comportare per la sua famiglia". Mentre, sul piano politico, ribadisce che la risposta al terrorismo "deve essere data insieme da tutte le forze, unite nella circostanza seppur divise sul piano politico". Subito dopo arriva l'annuncio di uno dei primissimi provvedimenti che il suo eventuale esecutivo prossimo venturo conta di mettere in cantiere. "Nei primi cento giorni - promette infatti un Berlusconi già con la testa a Palazzo Chigi - il Consiglio dei ministri approverà il disegno di legge sul conflitto d'interessi. Speriamo poi di avere in Parlamento una grande maggioranza per poterlo approvare in tempi brevi". Poi il leader del centrodestra torna a rifiutare il faccia a faccia con Francesco Rutelli; e a chiedere invece quello con Massimo D'Alema: l'uomo che lui continua incessantemente a considerare il suo vero antagonista elettorale. E in questo senso preannuncia che, in un certo qual modo, andrà a cercare di stanarlo nel suo collegio. "Penso che andrò a Gallipoli - dichiara infatti il Cavaliere - perché il nostro candidato locale, Alfredo Mantovano, mi ha chiesto di essere presente nel territorio in cui sfida l'ex premier diessino. E in quell'occasione ribadirò l'appello a D'Alema per un confronto con me in televisione. La candidatura di Rutelli è infatti un imbroglio della sinistra che alla fine la danneggerà". Ma, a parte i confronti via etere, sempre a propositi di televisione Berlusconi ribadisce le sue critiche virulente alla gestione che la Rai starebbe facendo della campagna elettorale. Dice infatti che "per la prima volta in Italia il servizio pubblico è intervenuto pesantemente sulla formazione del consenso". E, prendendo spunto dall'imminente sanzione da parte dell'Authority contro Emilio Fede (ma anche contro Michele Santoro, n.d.r.), protesta perché ritiene che non si possa mettere il direttore del Tg4 sullo stesso piano dei telegiornali della Rai. "Fede - dice - al massimo dà più spazio a chi sostiene, mentre i Tg pubblici intervengono pesantemente nel gioco politico". Poi torna a tranquillizzare sull'affidabilità di Umberto Bossi. Non nega le uscite "folklosristiche" del leader leghista, ma le giustifica in relazione all'elettorato a cui si rivolgono. "Un elettorato - sottolinea - che lui ha saputo tenere dentro un confine democratico. E comunque Bossi ha capito che il federalismo vero lo può raggiungere solo all'interno della nostra coalizione di forze". Ce n'è anche per certe mistificazioni del suo programma elettorale che starebbe facendo l'Ulivo. Alludendo alle dichiarazioni di Gavino Angius con cui il capogruppo diessino al Senato ha accusato Berlusconi di volere lo smantellamento dello stato sociale e il licenziamento libero il Cavaliere replica quasi indignato. "Nel mio vocabolario di imprenditore non esiste la parola licenziamento. Figuriamoci nel mio vocabolario di politico. Quell'esponente della sinistra sostiene tra l'altro che voglio lasciare senza tutela sanitaria chi non ha l'assicurazione... Beh, ripensando alle telefonate con false informazioni sul nostro programma che arrivano ad ignari cittadini in questi giorni è difficile non dare la responsabilità proprio ad Angius". Poi però il leader della Casa delle libertà tralascia le beghe della politica nostrana e, su sollecitazione di una domanda specifica, dice la sua sulle incerte prospettive dell'economia mondiale ed europea in particolare. "Anche se naturalmente spero che non ci sia la recessione economica di cui si comincia a parlare, il rischio c'è. - dice Berlusconi - Per questo mi auguro un intervento delle autorità monetarie per scongiurare questo pericolo e per sostenere lo sviluppo. A tal proposito, pur nel rispetto dell'indipendenza che le compete, noi auspichiamo che la Banca centrale europea abbatta il costo del denaro". |